She…

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Lei
Lei (Photo credit: limetom)

Ero ferma ad attendere il bus in città, stamattina, ad una pensilina presso cui c’è un viavai continuo di gente: scolari, lavoratori, e bus in brulicare irregolare e vociante. Tanti bus arancio portano la vita all’interno della città, come pompati da un cuore dentro le arterie grigie; tra un poco le luci si spengono.

Si ferma un bus -non è il mio- e osservo la gente affacciata come da dietro la vetrina di un negozio o di un grande zoo da cui si può osservare e catalogare il comportamento umano. Gente che dorme, gente che ascolta trasognata l’i-pod senza avvertire o percepire l’esterno, gente assorta nei propri pensieri come in una coperta di Linus (sono ancora le 7 di mattina…), gente che guarda il proprio riflesso e si studia la vita e il futuro in base alla piega del ciuffo o all’espressione ricurva degli occhi…

Osservo. Loro non mi vedono.

A un certo punto mi si stringe il cuore e mi si contorce il più profondo delle viscere in una morsa inspiegabile. Un uomo sulla quarantina sta seduto con in braccio una ragazzina- avrà avuto 16 anni. Lei sembra voler nascondere il viso e lui le passa insistentemente le mani sul volto. Lei, la posizione di chiusura, lui non riesco nemmeno a guardarlo.

Quali sogni infranti dentro quello zaino di scuola, quali pensieri, quale grande amarezza…

Non posso far niente, il bus riparte; gli altri- forse- non possono far niente come me. Forse nemmeno vedono. Ma la corsa del destino è già partita e non può ritornare.

Penso a quella ragazza stasera, negando a se stessa o spegnendo il cellulare; penso al rimescolio di sensazioni e al sentirsi inadeguata… penso, e scrivo, per liberarmi da una lacrima e da qualcosa che non so spiegare…

13 risposte a “She…”

  1. Volevo mettere un like e mi suonava sbagliato. Cosa ti è accaduto? Cosa hai provato? Rabbia e dolore per la purezza deturpata, per una ferita che sporca anche la vittima. Per un secondo ho sperato che avessi equivocato un padre che cercava di consolare la figlia ma no, non si sbaglia su queste cose. Tu hai visto, capito e sentito. Perchè non si puó intervenire? Strapparla da quelle ginocchia e portarla in un luogo pulito?

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    1. Avatar lupus.sine.fabula
      lupus.sine.fabula

      Certe cose non possono essere fraintese… è molto diverso un padre, è molto diverso quando due ragazzi si amano e si scambiano effusioni… inequivocabile.

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      1. è disgustoso

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  2. Vorrei non fosse una storia vera, vorrei fosse un racconto come ne scrivo anch’io
    Ma so bene che non è così.
    Non so che altro dire …

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    1. Avatar lupus.sine.fabula
      lupus.sine.fabula

      A volte la realtà è più dura e cruda dei racconti che inventiamo con la fantasia…

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  3. mi spiace, veramente tanto.

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    1. Ho ancora il nodo allo stomaco a pensarci

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    1. Non mi meraviglio di lei, ma di lui

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  4. Avatar Rebecca o semplicemente Pif
    Rebecca o semplicemente Pif

    Buon fine settimana, tornerò lunedì, ti abbraccio Pif

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    1. Avatar lupus.sine.fabula
      lupus.sine.fabula

      Buon fine settimana Rebecca… a presto!

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